La regina della Costiera Amalfitana, di importanza storica notevolissima e distante circa 78km dal nostro centro, è la tappa principale insieme a Salerno per una giornata in visita in Costiera Amalfitana.

l toponimo è di sicura origine romana ma con due ipotesi: a) derivazione da Melfi, città lucana, i cui transfughi giunsero sulla costiera fondando la città; b) derivazione dalla gens romana Amarfia (I secolo d.C.).

La sua fondazione viene fatta risalire ai Romani (il suo stemma reca la scritta Descendit ex patribus romanorum). A partire dal IX secolo, prima (in ordine cronologico) fra le repubbliche marinare, rivaleggiò con Pisa, Venezia e Genova per il controllo del Mar Mediterraneo.

Il Codice Marittimo di Amalfi, meglio noto col nome di Tavole amalfitane, ebbe una grande influenza fino al XVII secolo.

Amalfi raggiunse il proprio massimo splendore nell’XI secolo, dopodichè iniziò una rapida decadenza: nel 1131 fu conquistata dai Normanni e nel 1135 e 1137 saccheggiata dai pisani. Nel 1343, poi, una tempesta con conseguente maremoto distrusse gran parte della città.

Per tradizione, ogni anno un equipaggio di vogatori amalfitani partecipa alla Regata delle Antiche Repubbliche Marinare, sfidando gli armi delle città di Genova, Pisa e Venezia.

Per un errore di interpretazione di un testo latino, che riferiva invece che l’invenzione della bussola era attribuita dallo storico Flavio Biondo agli Amalfitani, il filologo Giambattista Pio sostenne che la bussola fosse stata inventata dall’amalfitano Flavio Gioia. Nel testo in questione (Amalphi in Campania veteri magnetis usus inventus a Flavio traditur), tuttavia, non bisogna intendere Flavio come l’inventore della bussola, ma solo come colui che ha riportato la notizia: appunto Flavio Biondo[4]. Tuttavia i navigatori amalfitani potrebbero essere stati tra i primi ad usare quello strumento. “Un’antica tradizione amalfitana si riferisce, invece, ad un certo Giovanni Gioia quale inventore dello strumento marinaro”.

Particolarmente fiorente nella storia della città e viva in due cartiere residue sulle molte presenti ed ormai in rovina, è l’industria cartaria, legata alla produzione della pregiata carta di Amalfi. In città  infatti è possibile visitare il Museo della Carta di Amalfi.

Luoghi di interesse

  • il Duomo
  • Chiesa di Santa Maria a Piazza;
  • Fontana di Sant’Andrea
  • Fontana di Cap ‘e Ciuccio
  • Valle dei Mulini;
  • Basilica del Crocifisso e museo diocesano;
  • Chiesa, convento e chiostro di Sant’Antonio;
  • Chiesa di Santa Maria Maggiore;
  • Chiesa della Madonna di Pompei, o di San Benedetto;
  • Chiesa dell’Addolorata;
  • Chiesa di San Nicola dei Greci, o San Biagio a Vagliendola;
  • Santuario della Madonna del Rosario;
  • Chiesa della Madonna del Pino, nella frazione Pastena;
  • Chiesa di Santa Marina (nella frazione Pogerola);
  • Santuario della Madonna delle Grazie;
  • Chiesa di San Pietro (nella frazione Tovere);
  • Cappella sconsacrata di San Cristoforo al Cieco